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"Che infestante è?" Il ratto dei tetti
Cominciamo subito con una nota dolente… il Rattus rattus comunemente noto come ratto dei tetti o ratto nero è inserito nell'elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo.
In Italia è diffuso su tutto il territorio, isole maggiori e minori comprese. La specie, con tutta probabilità originaria dell'Asia, si è diffusa nel continente asiatico al seguito dei commercianti arabi, durante le crociate colonizzò l'Europa con le navi di ritorno dalla Terra Santa. Successivamente, tramite i mercanti e i coloni europei ha conquistato tutto il mondo.

COME RICONOSCERLO
  • Colore: molto variabile a seconda delle popolazioni quindi non è un carattere diagnostico sufficiente; in generale la parte dorsale è variabile da marroncino-grigiastro a grigio-nerastro, da grigio scuro a biancastro sulle regioni ventrali.
  • Grandi dimensioni: misura fino a 40 cm ed oltre di lunghezza, di cui circa la metà o poco più spetta alla lunga coda. Il peso si aggira attorno ai 200 g, tuttavia non sono rari esemplari di 130-280 g. I maschi sono generalmente più grossi e robusti delle femmine.
  • Le orecchie: sono quasi completamente glabre e sono più grandi in proporzione al cranio, misurando fino a circa la metà di quest'ultimo ed arrivando, se tirate in avanti, a coprire la metà superiore dell'occhio.
  • La coda: è particolarmente lunga, di un unico colore, viene utilizzata come un contrappeso per muoversi a grandi altezze così da mantenere l'equilibrio ed evitare di cadere.

COME RICONOSCERE LE TRACCE DEL RATTO NERO
  • Escrementi lunghi 9-12 mm e larghi 2-3 mm, a forma di banana curva e con le estremità appuntite. Urina: se illuminata da lue UV è fluorescente, viene lasciata come traccia odorosa lungo i camminamenti.
  • Impronte delle zampe e della coda su superfici polverose, oppure nelle zone di maggior passaggio assenza di polvere e ragnatele laddove l’ambiente si presenti nell’insieme polveroso.
  • Segni di strofinamento e tracce untuose date dalla sostanza che oleosa presente sulla loro pelliccia lungo battiscopa e pareti. Questi segni fungono da guida per ritrovare i percorsi sicuri, quindi possono indicare che lì vi è o vi è stata la presenza dei roditori, non sono un indicatore sufficiente per affermare che l’infestazione è attiva.
  • Rosicchiamenti: i ratti devono necessariamente limare i denti, che sono a crescita continua, pertanto tenderanno a rosicchiare i materiali presenti, lasciando caratteristi solchi longitudinali sul materiale intaccato.
  • Rumori di graffi: i ratti neri sono abili arrampicatori, riescono ad accedere facilmente a soffitte e piani superiori di edifici, quindi sentire rumori notturni di graffi provenienti dall'alto può suggerire la loro presenza.

NON È UN RATTO NERO SE:
  • Misura in media 40 cm di lunghezza coda compresa e pesa solitamente 350 grammi.
  • Le orecchie sono piccole e non coprono l’occhio se tirate in avanti.
  • La coda è più corta del corpo compresa la testa e appare più scura nella parte superiore e più chiara inferiormente.
  • La sua dieta è onnivora, anche se si nutre principalmente di scarti, mangiando praticamente tutto ciò che di commestibile riesce a reperire.
  • La sua tana di trova in un anfratto preferibilmente ipogeo scavato con le zampe anteriori ed i denti.
IN QUESTO CASO È UN RATTO DELLE FOGNE (Rattus norvegicus)
IL RATTO E LA NEOFOBIA
I ratti tendono ad essere molto diffidenti verso le novità, tant’è che la loro proverbiale neofobia è una caratteristica molto importante da tenere presente quando si progetta un sistema di derattizzazione.  Quando si sottopone un erogatore contenente esca ai ratti inizialmente tendono a evitarla, quindi il posizionamento dell’erogatore e l’appetibilità dell’esca sono fondamentali per la buona riuscita della lotta.

AVVERTENZE
Questi roditori causano danni di vario genere: rovinano le costruzioni aprendosi passaggi attraverso soffitti, pavimenti, porte allo scopo di raggiungere i luoghi di rifornimento alimentare. Intaccano persino i metalli e gli isolanti delle installazioni elettriche provocando cortocircuiti e incendi.
I danni all'industria in senso lato sono pure di grave entità: materie prime, prodotti semilavorati e finiti, confezioni ed imballaggi, tutto può essere attaccato e distrutto.
È altresì addebitata a ratti la propagazione dei germi di numerose e gravi malattie quali: leptospirosi, toxoplasmosi, coriomeningite linfocitaria, febbre bottonosa mediterranea, giardiasi, criptosporidiosi.

CARATTERISTICHE BIO-ETOLOGICHE
  • Crepuscolari: Questi animali sono attivi a tutte le ore, ma presentano picchi di attività principalmente dopo il tramonto.
  • Arboricoli: i ratti neri tendono a riposarsi in nidi voluminosi e di forma globulare, costruiti con steli d'erba e foglie, situati generalmente in alto, ad esempio fra le fronde di un albero o ai piani alti di un edificio (da cui il nome comune di "ratto dei tetti"), solo raramente i ratti neri si scavano tane ipogee.
  • Il ratto nero non va in letargo e si adatta molto bene anche ad ambienti freddi (purché vi sia disponibilità di cibo), al punto che si trovano popolazioni stabili anche all'interno di celle frigorifere.
  • Abitudinari: i ratti neri, come tutti i roditori, tendono ad avere schemi di comportamento e routine fisse, quindi prevedibili. Conoscere la struttura e le abitudini di una colonia rende la lotta più efficacie, ad esempio useranno sempre gli stessi percorsi per spostarsi, dando origine a dei camminamenti facilmente identificabili, in cui una parte del corpo del roditore è sempre a contatto con una superficie, facendoli sentire protetti, solo nei campi aperti si avventurano in mezzo a distese erbose. Intervenire conoscendo i percorsi abituali permette una lotta mirata.
  • Cosa mangiano: il ratto nero è una specie onnivora, con una netta predilezione per cereali, frutta e granaglie, depredando i silo nelle aree rurali e portuali e causando danni anche ingenti, in quanto contamina il cibo con urina ed escrementi, rendendosi così veicolo di numerose malattie. All'occorrenza, il ratto nero non disdegna di nutrirsi anche di insetti o di altri invertebrati, mangiando in caso di necessità qualsiasi cosa riesca a digerire.
  • Scorte alimentari: la struttura della bocca del roditore consente di trasportare del cibo, in modo da ridurre gli spostamenti e quindi diminuire il pericolo di cattura da parte di un predatore. L’abitudine di realizzare un piccolo magazzino alimentare nelle loro tante crea un possibile rischio di dispersione delle esche, quindi di p.a., bisogna tenerne conto quando di progetta un piano di lotta e quando si struttura un punto esca.
  • Vivono in colonie composte da gruppi misti comprendenti numerosi esemplari di ambedue i sessi. Fra i maschi è presente una rigida gerarchia, che si traduce nel maggiore o minore accesso al cibo o alle femmine. Anche fra le femmine è presente una gerarchia, sebbene meno pronunciata di quella maschile. Generalmente, i ratti neri si curano poco del proprio territorio, difendendo in modo aggressivo dagli intrusi solo le aree strategiche come le provviste di cibo.
  • Riproduzione: i ratti neri non hanno un periodo riproduttivo preciso, ma le femmine possono riprodursi durante tutto l'anno (con picchi in estate ed autunno), dando alla luce fino a cinque nidiate l'anno se le condizioni climatiche lo consentono. La gestazione dura poco meno di un mese, al termine del quale viene dato alla luce un numero di cuccioli variabile fra i 5 ed i 8.

CAUSE CHE DETERMINANO LE DIMENSIONI DELLA POPOLAZIONE DI RODITORI E DI CONSEGUENZA LA LORO DISTRIBUZIONE
  • Intrinseche: competizione, malattie, parassitismo, predazioni, avvelenamento;
  • Estrinseche: fattori ambientali, climatici, disponibilità cibo.
Le cause estrinseche determinano la capacità biologica specifica, ossia la capacità di un ambiente di garantire la sopravvivenza di un certo numero di individui di una specie.
Conoscere le cause permette di trovare la giusta strategia di lotta a seconda dell’ambiente dove sussiste il problema.

QUALI SONO RODITORI IN ITALIA?
Dal punto di vista sanitario i roditori di maggiore interesse sono, oltre al Ratto dei tetti (Rattus rattus) sono:
  • Topo domestico (Mus musculus) --> Che infestante è? Il topo domestico
  • Surmolotto – ratto di fogna- pantegana (Rattus norvegicus)
  • Nutria (Myocastor coypus)
  • Arvicola - Topolino di campagna (Microtus arvalis)
CURIOSITÀ COME BONIFICARE GLI AMBIENTI
Riferimenti in italiano: